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Le piante sono regolate da sottili meccanismi biochimici.
E’ la memoria cellulare che fa germinare i semi a determinate condizioni (temperatura, umidità, ore di luce), fa fiorire o emettere le foglie in determinati periodi.
È molto più facile far crescere uno o due semi in un bicchiere piuttosto che trapiantare e diradare le piantine!
Anche se si possono ottenere i semi dalle proprie piante, le cinerarie, come la maggior parte degli ibridi, si deteriorano sia per dimensione che per qualità del fiore, dopo una o due generazioni e non otterremo piante uguali alla pianta madre.
Quindi, a meno che non ci si preoccupi di mantenere in ambiente assolutamente protetto e di impollinare le proprie piante di senecio è meglio l'acquisto di sementi fresche in busta.
Il substrato migliore è letame maturo fine (setacciato), torba, sabbia grossolana o perlite e terra da giardino, miscelati in rapporto di 2:1:1:1.
Temperatura di germinazione: 21-24 ° C
Tempo di germinazione: circa 8 giorni. Dopo la germinazione la temperatura deve essere abbassata di qualche grado (a 18 - 20 ° C).
A circa 4 settimane dalla semina le piantine sono pronte per il trapianto in vasi singoli di 15 cm.
Mantenere a 14-16 ° C per 3-4 settimane poi, dopo l'invasatura.
Quando le piante di cineraria stanno crescendo bene ridurre l'approvvigionamento di acqua per evitare che le piante sviluppino troppa vegetazione a discapito dei fiori.
Utilizzare un fertilizzante N.P.K. ricco in fosforo per favorire la fioritura.
La temperatura poi deve essere ulteriormente ridotta a 8-10 ° C per 6-8 settimane per indurre la fioritura.
Dopo questo periodo di raffreddamento le temperature dovrebbero essere aumentate a 11-14 ° C affinchè si sviluppino i germogli da fiore; 20-22 settimane dopo l'invasatura circa sono pronte.
In mancanza di una serra e temperature perfettamente regolate, i semi possono essere seminati in primavera per la fioritura nel tardo autunno/inverno o in estate per la fioritura primaverile e dopo l'accrescimento estivo le piante vanno conservate in un atrio o vano scale fresco (8-14°C) in piena luce e mantenute in posizione finchè non si formano le gemme.
E' molto semplice, se ci piace un esemplare di senecio cineraria in nostro possesso, effettuare invece la moltiplicazione per talee di punta (senza fiori, però: se non disponiamo di cime non fiorite, appena le piante hanno terminato fioritura, gli steli dei fiori devono essere tagliati via per indurre le piante a nuova fresca crescita da cui preleveremo le talee) in qualsiasi momento, dall'inizio della primavera per tutta l'estate. Tagliare ogni 5-7,5 cm di lunghezza appena sotto un nodo, togliere le foglie più basse, e mettere in un barattolo di vetro con acqua in luce filtrata sul davanzale di casa, in clima senza sbalzi; quando le talee hanno 2/3 cm di radici invasare nel medesimo mix di substrato.
In alternativa, inserire due o tre talee in ciascun vaso, mantenere in luce filtrata e innaffiare quanto basta; in circa sette settimane dovrebbero aver attecchito.
Nel giardino spesso osservavo come in alcune piante da fiore, le corolle marcescenti dei fiori ormai sfatti rimangano sul fiore a lungo, dopo la sfioritura.
Ad esempio sul mio aster e sulla mia portulaca...
A tutto c’è un perchè, si dice.
In genere si rimuovono subito i fiori sfioriti nelle piante ornamentali, a meno che non se ne vogliano i semi per riprodurle e comunque in genere teniamo a vedere i frutti solo di quelle piante che hanno qualche attrattiva ornamentale, come per le alkechengi o le bacche di rosa ad esempio, o delle piante da frutto. In questi casi speriamo che il fiore non si danneggi ed arrivi a portare frutto.
A me tuttavia le corolle sfiorite piacciono: hanno il fascino della caducità e in molti casi le trovo comunque ornamentali, senza contare il fatto che danno riparo agli insetti e nutrimento agli uccellini (qui un cardellino americano “appeso” ad un'echinacea).
Cardellino su echinacea - Foto © rskoon Richard
Uno studioso spagnolo, Carlos Herrera ha dimostrato recentemente (giugno 2010) come l'azione di appassimento dei fiori si sia evoluta per proteggere i semi.
Appassire per bene, migliora la fertilità, si potrebbe dire, il contrario di quello che avviene nel genere umano... che si affanna infatti a mascherare più che può nella pia illusione di togliere i segni del tempo su di sè.
Il professor Herrera, dev’essere un maniaco come noi, in quanto non molti prestano attenzione alle corolle di un fiore, quando sfioriscono. Si è chiesto: “Ma se il loro lavoro è fatto, perché i petali semplicemente non lasciano la pianta?” ed ha pensato che ci potesse essere un vantaggio nel mantenere le vecchie corolle ancora un po’ sulla pianta.
Ha così condotto un esperimento molto semplice. Ha rimosso i petali morti da qualche lavanda. Poi ha osservato quello che è successo ai semi.
Il numero di semi formati è il medesimo, ma senza petali solo il 40% dei semi matura e quindi è fertile, contro il 60% che matura grazie alla protezione dei petali appassiti. In più, se non protetti dai fiori appassiti sono molto più soggetti a infestazioni di predatori di semi (cecidomidi).
Ha anche provato lo stesso esperimento con alcune viole, ma ha ottenuto un risultato diverso.
Ha scoperto per le viole che i petali contribuiscono invece ad aumentare il numero dei semi per frutto, ma non hanno alcun effetto sulla maturazione.
E 'chiaro che i petali hanno quindi un ruolo molto importante per l'impianto delle nuove piantine dopo la loro decadenza, ma è un rapporto complesso che ha bisogno di più studi .
Infiorescenze secche - Foto di Peter Fasano
I petali secchi sono importanti anche dopo che il “fiore della giovinezza” è passato...! Ancora una volta l'uomo dovrebbe imparare dalla natura e non dannarsi alla ricerca di chissà quale miraggio.
Questo è il Caryopteris clandonensis... E’ uno dei miei arbusti preferiti (difficile che una pianta qualsiasi, ehm, non sia la mia preferita, a me piacciono tutte!)...i motivi:
I ciclamini terminato il periodo di fioritura, formano delle "palline" sulle cime degli steli arricciati, ci sono dentro i semini che stanno maturando...
Può la luna influenzare i risultati nel nostro giardino?
Ci sono pochi (io ne ho trovati solo tre e risalgono già ad anni fa ve li mostro più avanti) studi scientifici a tal proposito.