ma perchè proprio le grasse!

vincenzo è riuscito a spiegare pienamente quello che affascina delle piante grasse, la frase che potrebbe riassumere il tutto è il "tenace attaccamento alla vita".

le piante grasse, che come giustamente sottolineato da vincenzo non sono tutte uguali, il 99% delle volte entrano in casa la prima volta in modo casule ed inaspettato, ci si trova a gestire una pianta che nonostante si trova in condizioni completamente diverse a quelle del proprio habitat, cerca di vivere, e nonostante la nostra ignoranza in materia, sopravvive magari anni, (in certi casi) ad un certo punto scatta qualcosa in chi ne ha una che fa pensare che quella pianta meriti di più da noi, e ci si inizia ad informare.

spesso la scintilla che fa scattare l'amore è la fioritura; nonostante abbia comprato piante grasse da quando ero bambino, principalmente perchè resistevano alle mie cure sbagliate, perchè a differenza delle piante comuni, se mi dimenticavo di loro per mesi... o a volte anni, al mio ritorno erano ancora vive e perchè erano facili da moltiplicare, quello che mi ha affascinato è stata la fioritura di un Astrophytum che ad oggi ha più di 20 anni, e che è vissuto la maggior parte della sua vita in un sottovaso con altre succulente, senza fori e con pochissima terra, pochi anni prima della fioritura lo avevo "ritrovato" in un angolo del balcone, messo in una posizione migliore, innaffiato; in pochi mesi ha assunto un aspetto più sano e poi un giorno ho visto un enorme fiore giallo aprirsi. ho iniziato a studiare per capire come salvarlo e pian piano ho conosciuto meglio le altre succulente che avevo scoprendo che anche se apparentemente simili, hanno ognuna aspetti particolari.

fino a questo punto chi si sta appassionando trova in vendita piante comuni e generalmente resistenti e questo gli fa pensare che siano piante facili da coltivare, anche questo spesso porta ad allargare la collezione, poi occupano poco spazio, necessitano di cure solo in determinati mesi, ed in inverno quando fa freddo e a volte solo l'idea di uscire in balcone con un innaffiatoio ci fa rabbrividire, ci tolgono il pensiero perchè tanto non vogliono essere bagnate.

come è stato già detto, la fioritura delle stapelie e simili è spettacolare e del tutto inaspettata da piante così quasi insignificanti, quei fiori poi non sembrano fiori, sono alieni, dov'è il polline?!?!? perchè sono così duri?! ma sono veri? ecc..

a questo punto sono già passati alcuni anni da quando la prima pianta grassa è entrata in casa, e quasi compulsivamente si comprano altre piante, continuando ad informarsi sul come curarle, nei siti, sui libri, o sperimentando, si scoprono altre piante con forme inconsuete, con fiori bellissimi, si inizia a cercarle e si fa la conoscenza dei produttori specializzati, entrati in una loro serra, generalmente non si crede ai propri occhi.. ed è la fine.. o meglio l'inizio di una passione spinosa ma difficile da abbandonare anche perchè capita la chiave del successo, ci si rende conto che si riesce a gestirle anche se si lavora, se si ha famiglia, se si ha poco spazio e poco tempo a disposizione.

qui c'è un'altra svolta, quando si inizia a comprare piante che non possono sopravvivere senza cure particolari, o si fa un passo indietro, o si cade nel tunnel, si deve riuscire a far fiorire quella pianta e quindi si costruiscono/comprano serrette, serre dove ci si accorge che anche le piante che abbiamo ormai da anni e che pensavamo fossero in salute, vivono meglio, molto meglio e fioriscono più abbondantemente.

partecipando da anni alle riunioni e facendo il mio turno al bachetto AIAS (Associazione Italiana Amatori delle piante Succulente) nelle manifestazioni, mi sono reso conto che ci sono due gruppi di persone che si avvicinano allo stand appena vedono le piante grasse, per primi, arrivano correndo i bambini, è un classico, anche piccolissimi si girano verso i genitori e gli chiedono "mi compri una pianta grassa" e questo mi fa pensare che questa passione sia in qualche modo innata in molti di noi, e poi gli adulti che magari per la prima volta hanno visto fiorire una pianta posseduta da decenni e vogliono più info, o che affermano "ho 600 piante, ma questa in particolare mi muore sempre, che devo fare?"

ripeto, vincenzo ha trovato la frase che spiega quello che ci affascina delle piante grasse "il tenace attaccamento alla vita", ci viene trasmesso dalle piante grasse in vari modi e ce le fa piacere sempre di più. poi inizia la "sfida" con noi stessi per tenere in vita o far fiorire quelle che apparentemente hanno un minore attaccamento alla vita...

se poi si vuole fare un discorso economico, c'è chi le ritiene un investimento, o meglio sino a pochi anni fà (prima dell'entrata sul mercato dei produttori asiatici) coltivare alcune specie era veramente un investimento valido, ho saputo di collezionisti che avevano riservato parte della collezione come "dote" per le figlie, e forse non tutti immaginano che il contenuto di una piccola serra può vale anche diverse migliaia di euro; investimento perchè le si può produrre da seme o comprare da piccole a pochi euro e rivendere dopo qualche anno a molto di più avendo richiesto nel frattempo poche cure e minimo investimento.

per via del poco tempo... stavo rispondendo senza leggere gli altri post...ma siccome sono piante che amo particolarmente mi sono fermata a leggere e con stupore mi sono ritrovata alla perfezione in tante cose che avete detto in modo particolare Vincenzo con "il tenace attaccamento alla vita"questa frase racchiude tutto quello che penso su queste straordinarie piante e con stranepiante.
Concordo anche sul fatto che alcune sono particolarmente difficili , anche solo un pò di umidità ambientale in più e... come è anche vero che alcune sono ostiche a fiorire ...
chi ama questo genere solitamente impara ad amare ogni loro piccolo sviluppo ... io le semino e seguirle da semina è impagabile

Alla base di tutto c'è che insegnano molto ... si imparara a rispettare i tempi della natura...(che in alcuni casi sono lunghissimi)...infatti sono molti che considerano queste piante immobili.
A me , ricordano tantissimo i loro habitat e concordo sul fatto che queste piante attirano molto i bambini, io ne rimanevo particolarmente affascinata.

Hanno un fascino legato al fatto di riuscire a coltivarle in condizioni che per loro sono molto diverse e per noi questo costituisce una meravigliosa sfida .

Le piante grasse sono, con le rampicanti, le mie preferite da quando ero bambina
ed il motivo sicuramente è il fatto che hanno (almeno alcune varietà)una resistenza
ed una vita lunghissima.
Mi aveva colpito tanti anni fa, in un esposizione dell'Aias,la foto di una famiglia,
ritratta in varie epoche della vita, accanto ad un esemplare di cactus globoso, quello
che volgarmente viene chiamato cuscino della suocera.
Ed il cactus, parimenti alla famiglia, cresceva e diventava sempre più grande!
Ecco, ciò che secondo me colpisce al cuore chi ama le piante grasse, è la concreta possibilità di vivere la vita accanto ad una pianta che non morirà: io per esempio ho
un banalissimo chamacereus comprato dalla Bakker 18 anni fa insieme alle colleghe di lavoro di allora,e a casa di mio fratello vedo ancora un cactus sconosciuto che gli
avevo regalato alla nascita della prima figlia (che ora ha 15 anni).
Almeno a me non è mai successo di poter dire altrettanto di un rampicante o di un bulbo: anche nella migliore delle ipotesi e con le cure migliori non vivranno mai
così a lungo!
Eppoi che dire della facilità di riproduzione? In tanti casi bastano una foglia od un
microscopico rametto per fare una nuova piantina da regalare a chi la voglia!
Io con il mio mitico Chamacereus ho invaso tutte le case delle mie amiche, e dire che
qualche anno fa, durante un temporale fortissimo era caduto dal terzo piano, schiantosi in mille pezzi: pezzi che hanno ridato vita ad altrettante piante e hanno
mitigato il dispiacere di vedere una pianta tanto amata distrutta in quel modo.
Ecco la frase verissima di Vincenzo: tenace attaccamento alla vita!
Ciao