talee di rosa... Come procedere?

Mi permetto di dissentire ...no daiiiii...precisare : la pomice è inerte (è inerte in quanto il calore presente durante la sua formazione ha distrutto tutte le impurità -è di origine vulcanica-, la struttura cellulare della pomice offre eccellente resistenza alla trasmissione del calore e anche del suono, quest'ultimo però non c'entra con le piante), non 'produce' nessun gas, -ma ho capito che è solo che ti sei male espresso, tenca -, lascia che l'aria circoli tra le radici che hanno bisogno anche di scambio gassoso con l'aria...i terricci troppo saturi per le rose ( e per le piante in generale non vanno bene...)

Per questo non sul fondo, ma tutto ben mischiato al terreno (a tal proposito leggete qui) , è l'ideale, fa respirare le radici ed evita che soffochino in troppa acqua...

...poi il mastice è perfetto per evitare la disidratazione del taglio, giusto!, io però lo sconsiglio per il classico uso post potatura , -questo è OT, volevo solo precisare ...

Tanto per cercare di fare chiarezza sulla questione "Azoto" bisogna premettere che nei fertilizzanti e in natura l'azoto si trova sotto forma di vari composti più o meno assimilabili dai vegetali. L’azoto organico si forma e deriva dalla decomposizione dei resti di origine animale e vegetale (Letame, foglie, parti di piante e erbe). Da essi dopo diversi processi di ammonizzazione si ottengono composti non facilmente assorbibili dai vegetali, nei quali si ha la formazione, appunto, di ammoniaca. Dopo altri processi che avvengono sempre nel terreno si ha la formazione di ioni Ammonio (ione NH4+) che vengono fissati all’umus presente nel terreno e all’argilla che per questo si dicono sostanze colloidali proprio per la caratteristica di trattenere dette sostanze e di proteggerle dal dilavamento. Quindi si formano i nitrati a cura dei batteri nitrificatori che operano l’ossidazione dell’azoto ammoniacale in nitrati (ioni NO2- e NO3-). Quindi trattandosi di ossidazione si ha una reazione in presenza di ossigeno. L’azoto nitrico o nitrati, per semplificare è quello assorbito dai vegetali, in maniera più massiccia, ma ha la caratteristica di non essere trattenuto dal suolo, essendo quindi soggetto all'azione dilavante delle acque, che cambia in ragione della grana o tessitura del suolo e dalla quantità delle irrigazioni.
Riepilogando: si ha una maggiore quantità di azoto dilavato ma assorbibile dalle piante se in forma nitrica. Mentre si ha una minore dilavabilità nell’azoto ammoniacale ma anche una minore assimilabilità da parte delle piante. Nei concimi cosiddetti chimici troviamo tutte queste forme di azoto in varie combinazioni e percentuali. Pertanto volendo usare questi si dovrebbero, usare i concimi sotto forma ammoniacale nel periodo di stasi e di riposo vegetativo delle piante o al momento delle semine. Mentre la forma nitrica nel periodo di maggior vegetazione per un pronto effetto sulle piante. Ricordiamoci che anche la componente temperatura gioca un ruolo molto importante in questi trasformazioni da una forma all’altra. Con temperature alte si ha una più rapida trasformazione il contrario con temperature basse.
Allora il discorso di tenca 38 ha senso, ma alla luce del fatto che avendo più ossigeno nel terreno i batteri addetti alla nitrificazione lavorano meglio e si avvantaggia la trasformazione dell’azoto da una forma poco assorbibile (ammoniacale) ad un’altra più assimilabile (nitrica)
Spero di essere stato chiaro ed esaustivo. (Che vuol dire esaustivo? Che sono stanco? Boh? Mi è piaciuto stò termine e l’ho usato)

Ciao di nuovo ragazzi , visto che si è parlato della pomice, sposto l'argomento qui , dato che ho colto al volo le vostre provocazioni ed ho scritto un articoletto!