La terrazza di Loredana

Se la terrazza di Toncan è incasinatissima allora non oso descrivere la mia. Dappertutto è un proliferare di vasini e vasetti, contenitori improvvisati e riciclati (ma riciclati brutti, non quelle cosine carine che si sono viste anche qui nel forum), pochi belli, molti brutti, rotti, di fortuna, contenenti creature in attesa di collocazione e da abbinare insieme, in vasi più grandi, un giorno (se mai arriverà). La mia aspirazione sarebbe quella di riuscire un giorno a coprire le brutte ringhiere delle terrazze, a schermare la vista dei vicini e poi… affogare nel verde, tuffarci la faccia, perdermi nelle forme delle foglie, degli insetti, dei fiori...

Partendo da semine o da talee o piantine piccoline raccolte in qua e là l’attesa è lunga ed estenuante, anche perché non uso fertilizzanti chimici. Per fertilizzare con l’azoto non è difficile, si può usare il guano, lo stallatico, il macerato di ortica (per chi si giova dell’odore di questo però). Per reperire il potassio uso la cenere della stufa a legna, ne ho conservato un secchio da quest’inverno. Però è tutto un metodo empirico dove, per timore di un bruciante sovradosaggio e per una sincera svogliatezza, tendo a sotto dosare e a dimenticare la fertilizzazione, così per questo e altri motivi che racconterò le mie piantine faticano tanto nella loro esistenza.

Però anche se non si può fare un paragone estetico con la maggior parte del giardinare del Quadrato, vi voglio comunque lo stesso mostrare quello che combino, nel bene e… nel meno bene. L’occhio con cui io vedo le mie piante è quella potenziale, la mia meta è arrivare ad avere un giardino in un vaso. Ma sappiamo da Ulisse, Enea e Dante che alla fine la meta è meno significativa del viaggio. Così, come il resto della vita anche il giardinaggio è un’odissea e bisogna accettarlo così, senza pensare alla meta!

Problemi tecnici! A domani le foto! Sorry

Rieccoci! Inizio dalle scale:
Il vaso di sinistra contiene un’echeveria a fiori gialli e un sedum sp. che ancora non ho mai visto fiorito. Dietro a queste piante c’è un vuoto dove ho trapiantato una stachys lanata da seme che piccina ha solo due foglioline smilze e la vedo a malapena io. Sole dalle 10 circa alle 13, mi sembra che stiano meglio così che al sole pieno. Acqua quasi niente, poca, giusto per la piccolina.

Nel vaso marrone a destra c’è un lillà, Siringa vulgaris, che ho ottenuto da propaggine mi pare circa tre anni fa e non ho ancora visto i suoi fiori, temo che in vaso sarà difficile vederli. In quello a sinistra Sambucus nigra e Geranium robertianum.

Seguono da destra un vaso con alcune piantine di Cornus sanguinea, che adoro in autunno quando arrossiscono le foglie; a sinistra Viola odorata e pianta sconosciuta.

Seguono in primo piano la Campanula Elizabeth, ancora non è fiorita ma ha già due figliolini! Dietro a destra c’è Lamium maculatum ornamentale (entrambi avuti dallo scambio con Elle) e a sin. Euchera sp. che si sta riprendendo da un’esposizione troppo assolata

Continua

Questa è l’Heuchera (o heucherella?) prima che si prendesse l’insolazione, spero che recuperi le sfumature rossicce.

all’inizio della fioritura

Seguono da sin. Astri settembrini viola chiaro, Sorbus domestica con Lychnis sp. e Viola odorata con Teucrium fruticans (mi pare)

Il vasetto della viola il 22 marzo era così:

Jasminum nudiflorum, grassina verdolina sconosciuta, Weigelia

Da un paio d’anni avevo scoperto questo gelsomino (detto di S. Giuseppe) che fiorisce d’inverno di tanti fiorellini gialli. Passa e ripassa un giorno mi decisi a cogliere una talea, ma scoprii molto piacevolmente che sua caratteristica è auto-propagarsi facilmente quando i rami toccano terra, così ne colsi un figliolino radicato molto agevolmente.

Questa è la fioritura della Weigela mamma della taleina, alla fine di giugno (siamo a 1000 m. di altitudine, qui tutto fiorisce con calma!), inquadratura stretta perché brutta,molto trascurata

Linaria a fiore giallo, quella a foglioline fini, Hybiscus Manihot da Elle, ancora Jasminum nudiflorum e spunta qua e là qualche foglia di fragoline di bosco

Ora viene un bel groviglio da dipanare: al centro lo stelo lungo è un malvone identificato con un divertente topic qui sul Quadrato, aveva fatto uno stento fiore rosa perché era stato annaffiato poco ma vedo che incoraggiato ha messo su un po’ di bocciolini, vi aggiornerò! A destra c’è un melo cotogno

Eccolo il cotogno, da rinvasare o interrare, alla base ci ho messo un geranium Jolly Bee rifiorente, tolti questi fiori sfioriti si riformano i boccioli anche se non mi è mai parso particolarmente generoso

Dietro a questi due, tra loro e un sambuco, ho incastrato un Lonicera caprifolium, per farlo arrampicare lungo una specie di piastrino di ferro dell’inferriata. Questa è la base che come si può vedere tende a spogliarsi:

Per aggrapparsi non ha avuto bisogno di nessun incoraggiamento

Fiorirà?

Per ora un saluto, Loredana

Oh, finalmente ti butti a rendere pubbliche le tue creaturine e... scopriamo un'altra poetessa!

Sappi che mentre osanniamo le bellissime foto e i fiori dei più quotati forumisti,
ben volentieri vediamo le prove e le creaturine di balconi in allestimento o incasinati:
questo rende coraggiosi anche i principianti , che invece, dai risultati strabilianti, sono sia ammirati che intimiditi!

Non ho ancora viste le tue foto, ma ti ringrazio per la tua decisione di "pubblicarti". E invito altri a prendere coraggio e mostrarci qualche semina ben riuscita o qualche loro fiore dal bel colore....

Albachiaraaaaaa ma io ti mando un bacioneeeee! Grazie!

Toncan, mannaggia ma mi sono sbagliata! Non lo vedevi no, ho detto teucrium fruticans (Che ho da un'altra parte, posterò anche loro) ma volevo dire hircanicum!
Quelle felci credo che si chiamino Pteris aquifolium, sono la mia croce e delizia! Delizia perché sono bellissime e poi quest'anno (anche se troppo tardi) ho saputo che i cinesi ne mangiano i germogli, ho provato con qualcuna e mi sono piaciute tantissimo! Croce perché occupano tutto quello spazio che è lungo e stretto, creando un microclima (la saga del microclima continua) umido e ombroso dove albergano zanzare e zecche che rendono per me molto problematico lo stare lì anche solo a strappare le erbacce. L'anno prossimo se il mondo esiste sempre userò la preziosa informazione cinese per contenerne l'esuberanza e vedere di creare una situazione meno favorevole ai parassiti

Sono lieta di vedere che il Lamium e la Campanula Elizabeth stanno benone, e mi fa oltremodo piacere vedere la fioritura della Weigelia, madre presumo anche delle tre talee che ho ricevuto in dono e che stanno benissimo.

Mi lascia perplessa l'abitudine (confessata anche da Toncan) di mettere più piante diverse nello stesso contenitore, specialmente quando il contenitore stesso non é di così grandi dimensioni.
Ma forse questo dipende dalla mia incapacità di assemblare piante che abbiano esattamente le stesse esigenze di luce, sole, acqua...
(confesso che aver messo i peperoncini insieme al ceratostigma é stato un esperimento dovuto alla mancanza di spazio nel momento necessario)

Vedo comunque che le tue piante, tutto sommato, stanno benone.
Attendo aggiornamenti....

elle