Le bacche: un mondo da scoprire

28/09/2010 20:32
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Le bacche: un mondo da scoprire #122
Ecco ancora un mio patchwork giardinicolo, un insieme, cioè, di notizie, indicazioni e curiosità sull’argomento bacche risultato di ricerche su siti di giardinaggio, libri e riviste di settore nonché di raccolta di esperienze di amici e vicini e mie personali.

LE BACCHE
In autunno e per buona parte dell’inverno (ed alcune anche in altre stagioni dell’anno) ravvivano il giardino che si avvia verso la fase di riposo vegetativo e si mostra piuttosto spoglio.
Sono piante generalmente molto rustiche e molte sono specie sempreverdi e, in questo caso, il contrasto cromatico tra il fogliame ed i frutti risulta di grande effetto ornamentale.

Piante a portamento principalmente verticale adatte a gruppi isolati o siepi decorative

Aucuba japonica
(Cornaceae)



Originaria del Giappone dell'Himalaya e della Cina, è una sempreverde dal fogliame verde o verde-giallastro. Ricorda l'Alloro (tanto che l'Aucuba japonica, viene anche chiamata "Alloro macchiato"). I fiori, piccoli e bruni, compaiono in primavera: quelli portati dalle piante femminili, fecondati, si trasformano in bacche ovali, prima verdi e poi rossastre.
Gli esemplari adulti raggiungono i due metri circa di altezza, anche se spesso le dimensioni si mantengono più ridotte.
E’ una pianta molto rustica, adatta ad essere coltivata anche in vaso, resistente al freddo, alla siccità, al sole ed all’ombra.
Le Aucuba sono piante dioiche, vale a dire che i fiori maschili ed i fiori femminili sono portati da piante diverse per cui se vogliono ottenere le caratteristiche bacche, è necessario che una pianta "maschile" sia piantata vicino ad una pianta "femminile".
I semi maturano da ottobre a febbraio.
Le principali specie sono: l’Aucuba japonica (nelle varietà variegata, goldieana, picturata e crotonifolia); l’Aucuba chinensis e l’Aucuba himalaica.
E’ una pianta di facile coltivazione. La posizione ottimale è con sole moderato, ancor meglio a mezzombra.
Tollera i terreni asciutti (ma acidi e non calcarei ed è quindi consigliabile l’aggiunta di torba al substrato) e la siccità, i venti salini e l'inquinamento atmosferico.
L'Aucuba resiste a temperature fino a -15°C e non ama temperature sopra i 20°C.
Preferisce delle buone annaffiature, facendo in modo che il terriccio si asciughi tra un'annaffiatura ed un'altra. Non tollera i ristagni idrici.
Fiorisce in primavera, tra aprile e maggio dando dei fiori non particolarmente vistosi ma che danno origine a delle deliziose drupe di colore rosso vivo, molto persistenti che spiccano tra il fogliame verde.
L'Aucuba si moltiplica per talea o per seme. La semina può essere fatta alla fine dell’estate-autunno, ma il metodo risulta lento e non sempre dà buoni risultati. Ricordarsi, volendo cimentarsi nella semina, che i semi vanno tolti dal rivestimento polposo perchè questo potrebbe inibire la germinazione. Di solito, però, si preferisce utilizzare talee, lunghe circa 15-20 cm, prelevate tra settembre e febbraio, meglio se fra ottobre-novembre.

Murraya paniculata(Rutaceae)



Albero o arbusto tropicale originario dell'India e della Cina, con foglie lucide leggermente aromatiche e fiori bianchi simili alle zagare, molto profumati, che compaiono, o dovrebbero comparire, nell'estate inoltrata. In climi caldi come quello della Sicilia fiorisce ripetutamente durante l’anno. Ma in climi più temperati la fioritura potrebbe limitarsi ad un breve periodo del mese di agosto. I piccoli frutti rosso aranciato che produce non sono commestibili. Resiste bene a temperature basse anche prolungate, alla siccità ed ai venti forti.

Preferisce un terreno composto da argilla, torba e sabbia in parti uguali ed annaffiature moderate, per impedire uno sviluppo troppo esuberante del fogliame. Ama un’esposizione molto luminosa.
La moltiplicazione si può fare in primavera per seme, oppure per talea semilegnosa in serra.

Sorbus aucuparia (Sorbo degli uccellatori)
(Rosaceae)



Albero originario dell’Europa settentrionale che, in posizione favorevole è molto longevo e può raggiungere grandi dimensioni.
Presenta in maggio-giugno fiori bianchi in gruppi oltre a bacche a mazzi , in autunno) con tonalità vivaci, dal rosso, all'arancione, al giallo e al marrone, ognuna delle quali contiene più semi e che sono molto appetite dagli uccelli.
Il sorbo preferisce posizioni di pieno sole. E' tuttavia assai tollerante anche a diverse temperature, dal momento che si può trovare anche a 1500 metri d'altitudine, su rilievi alpini. Ugualmente cresce con facilità all'interno dei giardini urbani tollerando di buon grado anche l'afa estiva.
Ha resistenza inoltre per l'inquinamento cittadino e per i venti salmastri.
Si adatta sia a substrati acidi o anche molto acidi, sia al calcare, ma in questo caso non vive a lungo. Poiché i sorbi hanno quasi sempre un apparato radicale che scende molto in profondità nel sottosuolo, bisogna annaffiarli con frequenza nei periodi di siccità prolungata. Se è necessaria una potatura di formazione per gli esemplari giovani, è opportuno effettuarla verso la fine dell’inverno.
Il Sorbus aucuparia si può propagare mediante semina ma le piante si sviluppano molto lentamente, entrando in produzione al 15° anno di vita. A ottobre, comunque, i semi vanno liberati dalla parte carnosa delle bacche e immersi in acqua fredda per 24 ore; quindi li si asciuga e li si conserva per tutto l'inverno in luogo fresco e asciutto, volendo anche in frigorifero, stratificate nella sabbia e si seminano in primavera. Un altro metodo di moltiplicazione è quello della divisione dei polloni che nascono a lato della pianta-madre. E’ possibile, inoltre, affettare talee semilegnose e innesti su biancospino o su cotogno.

Idesia polycarpa
(Flacourtiaceae)



Originaria dell'Asia dell'est (Cina, Giappone, Corea e Taiwan) è un albero spogliante che può raggiungere un’ altezza che si aggira tra gli 8 ed i 21 metri ed ha portamento elegante con foglie a forma di cuore e un lungo picciolo, fiori profumati riuniti in grappoli penduli.
Essendo una pianta dioica le bacche rosse autunnali sono portate solo dagli individui femminili.
E’ adatta a terreni ben drenati e a posizioni mediamente soleggiate.

Pyracantha coccinea
(Rosaceae)



Arbusto perenne, sempreverde dai rami fitti ed intricati, spinosi presente in Asia, Europa e Nord America. Può essere lasciato crescere in forma libera con i rami che ricadono verso l’esterno, oppure sagomato con opportune potature. E’ coltivato a scopo ornamentale e difensivo, infatti, è utilizzata a scopo ornamentale e per formare siepi impenetrabili grazie alla presenza di lunghe spine.
Predilige posizioni soleggiate o semi ombreggiate e terreno calcareo, non particolarmente ricco di materiale organico, ma soffice e profondo.
Resiste bene sia alle alte sia alle basse temperature.
Si moltiplica per talea semilegnosa con piede,nella stagione estiva. La semina va effetuata in autunno o in primavera.
Fiorisce in maggio-giugno con abbondanti fiorellini bianchi che, da agosto, si trasformano in piccole bacche da giallo-arancione a rosso vivo.

Viburnum tinus
(Caprifoliaceae)



Spontaneo nella zona mediterranea e Sud-est Europa, chiamato volgarmente Laurotino o Lentaggine, è una specie sempreverde che sopporta bene i tagli di potatura e può essere mantenuta anche in contenitore.
Ha una fioritura continua dal tardo autunno a tutta la primavera: i fiori, raggruppati in infiorescenze, appaiono prima rosa (in bocciolo) e poi bianchi, I frutti, ovoidali, prima di colore blu metallico e poi nerastri, sono spesso presenti contemporaneamente agli ultimi fiori.
Predilige le posizioni soleggiate, o semi-ombreggiate, e non teme il freddo è una specie che si adatta un poco a tutti i terreni, anche calcarei.
La tecnica di riproduzione che garantisce i migliori risultati è senz'altro la talea. Le talee (possibilmente apicali e semierbacee o semilegnose) si possono effettuare in ogni periodo dell’anno e radicano in tempi brevi anche se il periodo migliore sembrerebbe essere in piena estate.
Potature possono essere eseguite per migliorare il portamento che permettono anche di dar forma alla pianta secondo i propri gusti (ad alberello, a cono, ecc.).

Amelanchier canadensis

(Rosacee)



Piccolo albero o arbusto (raggiunge i metri circa di altezza) di origine nordamericana dalla candida fioritura primaverile, che si copre già sul finire dell’estate di frutticini, di colore prima rosso poi viola, assai graditi agli uccelli selvatici. Ai fiori bianchi primaverili seguono piccoli frutti bruni o nerastri in estate e fogliame rossiccio in autunno.
E’ una pianta caducifoglia, poco adatta alla crescita in contenitori.
Gradisce particolarmente le esposizioni molto soleggiate, che favoriscono la fioritura, ma cresce bene anche in zone semi ombreggiate; non si sviluppa altrettanto bene in piena ombra. Necessita di scarse annaffiature che sono consigliate solo quando il terreno è asciutto. Non sopporta i ristagni idrici.
Risulta avere una buona resistenza al freddo e sopravvive senza problemi anche agli inverni più freddi.
Preferisce un suolo piuttosto sciolto, umido e ricco di sostanza organica. I cespugli troppo fitti vanno sfoltiti dei rami in eccesso e il legno vecchio eliminato. Una potatura consistente, eseguita dopo la fioritura, serve a limitare le forme nei giardini di piccole dimensioni. La moltiplicazione avviene per via gamica, utilizzando i semi prelevati dai frutti giunti a maturazione, oppure per propaggine.
L’Amelanchier vegeta anche vicino al mare.

Sinforina o Symphoricarpos
(Caprifoliaceae)



E’ un piccolo arbusto deciduo proveniente dai boschi, le praterie o le pianure della Cina occidentale e dell’America settentrionale e centrale. Come la Nandina produce nel periodo invernale frutti di diametro variabile fino a 1,5 centimetri, di colore bianco candido o rosa, ed è adattissima per chiudere la porzione inferiore di alte siepi o per formare bordure miste
comprensive di piante sempreverdi.
In estate forma piccoli fiori bianchi o rosa, campanulati o imbutiformi, riuniti in mazzetti, spighe o racemi, che richiamano le api perché ricchi di nettare. Le foglie sono semplici, opposte, lunghe fino a 2,5 centimetri, dall’apparenza leggera e delicata, ma in realtà robuste e vigorose. Tutta la pianta è molto robusta e rustica, ancor più della Nandina; si accontenta di terreni poveri, può essere coltivata anche nei climi più rigidi e, come la sua compagna, non conosce parassiti. Non richiede
potatura, se non a fine inverno per l’eliminazione dei rachidi che hanno portato i frutti.

Agrifoglio (Ilex aquifolium)
(Aquifoliaceae)



Originario dell’Europa, bacino del Mediterraneo, l’agrifoglio che troviamo comunemente in vendita nel periodo natalizio è uno degli arbusti più resistenti e più coltivati al mondo.
Allo stato spontaneo e in una zona favorevole, l’agrifoglio può crescere fino a 20 m di altezza. Coltivato come arbusto, non supera i 4-5 m. E’ una pianta dioica (un piede porta fiori maschili, un altro fiori femminili . Poiché solo gli esemplari femminili “fruttificano” occorre richiedere specificamente nei vivai, all’atto dell’acquisto, un esemplare femminile. Le sue foglie sono persistenti, dure, appena picciolate, ovali o ellittiche e dai bordi spinosi. Le foglie dell’agrifoglio comune sono verde scuro, lucide, come verniciate. I fiori, bianchi e odorosi, sono riuniti in mazzetti all’ascella delle foglie e sbocciano verso la fine dell’estate. I frutti caratteristici restano sulla pianta tutto l’inverno. L’agrifoglio può anche essere coltivato in vaso.
Sopporta perfettamente la potatura quando è necessaria ed ama un’esposizione dalla mezzombra al pieno sole. Molto resistente, si adatta però benissimo a qualsiasi suolo, anche o quelli un po’ calcarei avendo, però, preferenza per i terreni acidi, leggeri, ricchi di humus, che restino freschi d’estate.
Si riproduce per seme in autunno o inizio primavera. E’ possibile anche la riproduzione per talea sul finire dell’inverno.

Piante a portamento arbustivo adatte a creare piccole macchie o utilizzabili come esemplari isolati.

Rose

Le rose,in autunno producono in abbondanza frutti ovali, chiamati botanicamente cinorrodi, in un colore variabile dal rosso arancione al rosso scuro, che persistono a lungo sui rami.
Per poter ottenere la fruttificazione è indispensabile che i fiori ormai appassiti non vengano eliminati, in modo tale che possano trasformarsi in frutti.
Le più note Rose da bacca sono (da: www.rosebacche.it)

"Ballerina": cespuglio dai piccoli fiori semplici, rosa chiaro in grandi mazzi cui seguono piccole bacche rosse. Fioritura continua e profumata. Introdotta nel 1937 da Bentall. cm.120x120 o più

"Complicata": grandi fiori molto profumati, semplici, rosa acceso, più chiari intorno agli stami dorati, cui seguono grosse bacche rosse. Fioritura primaverile. cm.300x180



“Cornelia”: piccoli fiori stradoppi e profumati in mazzi rosa albicocca. Fioritura continua e bacche rosse per tutto l’inverno. Introdotta da Pemberton nel 1925. cm.150x150
filipes “Kiftsgate”: piccoli fiori semplici, bianchi, riuniti in enormi grappoli profumati seguiti da piccoli frutti rossi. Fioritura primaverile. h.cm.900
“Ghislaine de Féligonde”: mazzetti profumati di piccoli fiori giallo rosato che sfioriscono quasi bianchi e danno bacche violette. Fioritura continua. Introdotta nel 1916 da Turbat. h.cm.350
“Golden Wings”: dai grandi fiori semplici, giallo primula con stami arancioni, si sviluppano grandi frutti arancioni. Fioritura continua. Introdotta nel 1956 da Shephered. cm.150x150
“Kathleen”: piccoli fiori semplici rosa chiaro chiarissimo, riuniti in grandi mazzi, molto profumati, cui seguono grandi bacche arancioni. Fioritura continua. Introdotta nel 1922 da Pemberton. cm.150x150
“Louise Odier”: grandi fiori rosa, profumati, stradoppi e quartati che sbocciano per tutta l’estate, da cui si sviluppano grandi bacche rosse. Introdotta da Margottin nel 1851. cm.170x120
moschata: piccoli fiori, semplici, riuniti in grandi mazzi molto profumati da cui si sviluppano molte bacche rosso aranciato. Fioritura continua. cm.300x180

moyesii “Geranium": fiori semplici rosso lacca molto profumati, seguiti da grosse e tipiche bacche arancioni a forma di botticella. Fioritura primaverile. Introdotta dalla Cina nel 1938. cm.250x250


“Officinalis”: fiori semidoppi, cremisi, molto profumati da cui si sviluppano frutti ricchi di Vitamina C, usati per marmellate. Fioritura primaverile. Conosciuta e coltivata fin dal Medio Evo. cm.90x90

pendulina
: Europa meridionale. Fiori medi, rosa magenta, seguiti da moltissimi frutti tondi, rossi. Fioritura primaverile. cm.150x150


“Rambling Rector”: piccoli fiori semidoppi, bianchi, intensamente profumati, che danno frutti ovoidali, rossi. Fioritura primaverile. h.cm.600
“richardii”: grandi fiori semplici, rosa chiaro e molto profumati da cui si sviluppano frutti quasi neri. Fioritura primaverile. Conosciuta già nel 2000 a.C. cm.90x120
roxburghii "Plena": meraviglioso cespuglio dal fogliame minuto ed elegante. Dai boccioli, simili al guscio delle Castagne d’India, si aprono fiori grandi, stradoppi, rosa intenso e da questi si sviluppano i particolari frutti giallo arancione, anch’essi simili ai frutti dell’Ippocastano. Fioritura continua. Introdotta prima del 1814. cm.250x250
rubrifolia: fiori piccoli, rosa malva, da cui si formano frutti lucidi, rosso porpora. Il fogliame è glauco rossiccio. Fioritura primaverile. cm.180x150
“Scarlet Fire”: grandi fiori semplici, scarlatti con pronunciati stami dorati. Fioritura primaverile cui segue la comparsa di bellissime e grandi bacche rosse. Introdotta da Kordes nel 1952. cm.400x200
“Thisbe”: fiori piccoli, a mazzi, giallo vivo, semidoppi, intensamente profumati che danno frutti tondi e neri. Fioritura continua. Introdotta da Pemberton nel 1918. cm.130x130
villosa “Duplex”: fiori semidoppi, rosa chiaro e molto profumati cui seguono grandi bacche rosse, tonde e leggermente pelose. Scoperta nel 1900. cm.250x250

Nandina domestica
(Berberidaceae)



Specie di origine cino-giapponese con fogliame persistente, con pannocchie florali bianche, presenti in luglio, lunghe 15-29 cm dalle quali si originano, in autunno, frutti sferici rossastri che rimangono sui rami per tutto l’inverno.
La Nandina non ha grandi esigenze né per l’esposizione (apprezza il sole ma tollera molto bene la mezz’ombra: meno colori autunnali ma risaltano le bacche) né per il terreno (grossi vasi e capienti fioriere le sono perfettamente congeniali) né, ancora, per l’acqua. E’. però, sensibile al gelo (già da – 10°) ed al vento che ne provocano la perdita del fogliame dalla quale, però, si riprende con facilità.
La Nandina si moltiplica per seme, per divisione delle piante o per talea.
Il seme, raccolto a fine autunno e privato del rivestimento carnoso costituito dalla bacca, deve essere conservata all'asciutto ed a 4-6 ° fino alla semina, che avviene a fine primavera-estate.
La raccolta delle talee è consigliabile in luglio-agosto (semilegnose) o a fine estate-inizio autunno (legnose).
Le varietà più utilizzate sono la Nandina domestica “Fire Power” dal portamento compatto e con un’altezza massima di circa 60 cm e con una propensione maggiore all’esposizione ombreggiata.; la Nandina domestica ‘Alba’,con bacche color crema (sembrerebbe avere la particolarità di potersi riprodurre da seme senza perdere le caratteristiche della pianta madre); la Nandina Atropurpurea Nana con fogliame dal giallo al verde pallido.
Piuttosto rara ma interessante, pur non fruttificando, è la Nandina “San Gabriel” o “Filamentosa”, dal portamento eretto e compatto e dal fogliame quasi aghiforme. Color porpora intenso in autunno.


Quelle sopraindicate sono solo una parte di piante da bacca che colorano i nostri giardini, boschi e incolti. Molte altre ce ne sono degne di nota e, tempo permettendo e se c’è interesse per l’argomento, cercherò di trattare in seguito (magari con l’aiuto di qualche altro volenteroso) anche:
Akebia quinata
Arctostaphylos una-ursi
Aronia (varietà)
Berberis (varietà)
Callicarpa
Celastrus orbiculatus
Cornus
Crataegus (varietà)
Daphne mezereum
Eleagnus (varietà)
Gaultheria
Lonicera (varietà)
Mahonia (varietà)
Malus (varietà)
Pernettya
Physocarpus
Poncirus trifoliata
Rhaphiolepis indica
Sambuco (varietà)
Shepherdia argentea
Skimmia
Solanum dulcamara
Solanum pseudocapsicum
Stranvaesia
Visum flavescens
Xylosma congestum
ecc...........................

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28/09/2010 22:01
  • Kypos
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Le bacche: un mondo da scoprire #124
Post molto interessante!

Alcune precisazioni:
le bacche dell'Amelanchier canadensis sono mature già verso maggio/giugno e non ne rimangono sulla pianta per l'inverno.
Inoltre vi posso garantire che le bacche dell'Amelanchier sono BUONISSIME! Ne vado matto, sembrano mirtilli ma molto più dolci e fruttati...uno spettacolo!
Quando mi vedono che le mangio dalla pianta mi guardano come un alieno ma fidatevi di me, se capitate vicino ad un Amelanchier e le bacche sono mature (lo capite dal colore scuro) assaggiatele e il mondo non sarà più lo stesso! (sto anche pensando di farci una marmellata)

Per quanto riguarda la Nandina domestica è tutto corretto in più aggiungo che è davvero una pianta jolly, cresce ovunque e comunque. E se state attenti troverete un sacco di piante figlie sotto alle piante adulte.
Quando vi trovate un esemplare molto vecchio che è cresciuto troppo in altezza e quindi alla base risulta spoglio, potete tranquillamente potarlo a fine inverno sopra a una gemma e la primavera successiva vedrete tutta la nuova vegetazione folta e lussureggiante.

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29/09/2010 11:30
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Autore della discussione
Le bacche: un mondo da scoprire #126
Per Kypos:
per te che ne hai disponibilità (sperando di non essere troppo OT), allego una ricetta, facilissima, che ho da parte da tempo nella speranza di averne anche io a disposizione.

Crema di amelanchier e menta

Per 3 bicchieri:
200 g di amelanchier
4 cucchiai di zucchero a velo
120 g di panna
1 cucchiaio di succo di limone
1 vasetto di yogurt naturale
3 foglie di menta
Tempo di preparazione: 20
Lavate rapidamente i frutti di amelanchier in acqua fresca, asciugateli delicatamente, metteteli nel bicchiere del frullatore, aggiungete 3 cucchiai di zucchero a velo, il succo di limone e frullate.
Versate il frullato in una terrina, aggiungete lo yogurt e qualche fogliolina di menta tritata finemente e incorporate delicatamente la panna montata a parte e lasciata piuttosto liquida.
Distribuite la crema nei bicchieri o nelle coppette e conservate in frigorifero fino al momento di servirli. Decorate come vi piace, con amelanchier e foglioline di menta.

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29/09/2010 21:29
  • Kypos
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Le bacche: un mondo da scoprire #140
Grazie gentilissima!

Non vedo l'ora arrivi maggio/giugno per "prendere in prestito" le bacche dai giardini dei miei clienti :evil:

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04/10/2010 13:32
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Le bacche: un mondo da scoprire #239
Sorbo degli uccellatori...
Ho due piante di sorbo una vicina all'altra su un poggetto,
è molto frequente in queste zone vicino alle case di campagna,in autunno richiama gli uccelletti così i cacciatori gli possono sparare comodamente. :azz:
( da quì il nome...)

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06/10/2010 19:02
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Le bacche: un mondo da scoprire #263
Whek ha scritto:
già che tristezza... proporrei di cambiare nome a questa bellissima pianta che io ho piantato proprio per attirare gli uccellini (qui è sicuro :mmm: :mrgreen: ) e limitarmi a guardarli mentre si nutrono... :cip cip:

Chiamiamolo "Sorbo degli uccellini" perchè gli uccellatori non mi garbano :rabbia:

Taci. Su le soglie
del bosco non odo
parole che dici
umane; ma odo
parole più nuove
che parlano gocciole e foglie
lontane.

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Un quadrato di giardino
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