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Il mio viaggio francese atto I: il Priorato di Salagon
10/06/2013 12:49
Il mio viaggio francese atto I: il Priorato di Salagon #25929
Grazie, grazie, grazie, ci stai facendo sognare!
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28/06/2013 12:00
- Verdenevada
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Riduci
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Autore della discussione
Il mio viaggio francese atto I: il Priorato di Salagon #26080
OArriviamo al secondo giorno di viaggio, ovvero nel cuore della Provenza e precisamente in un paesino di nome Eygalières.
Questa località non solo è un vero gioiello perfettamente conservato (ma in questo i francesi sono maestri e se ne trovano in ogni dove!) ma custodisce uno dei luoghi piu' esoterici della Francia: il giardino dell'Alchimista (e il nome è già tutto un programma!).
Un giardino molto diverso da quello visto il giorno prima, molto meno "appariscente" se vogliamo, ma non meno affascinante e suggestivo! La sua peculiarità sta nella storia che esso racconta, o meglio nella simbologia che alchemica che racchiudono i suoi elementi, siano essi architettonici che vegetali.
Attraverso un percorso che si snoda in tre giardini-stanze (Bianco, Nero e Rosso), fiori, piante, fontane, pietre e sentieri rappresentato simbolicamente il cammino degli alchimisti medievali alla ricerca della pietra filosofale.
Si inizia con una collezione di piante ritenute magiche dagli antichi Provenzali...
...comprendente erbacee perenni come l'Alchemilla mollis
....arbusti come la Lavanda e il lavandino
...fino agli alberi piu' imponenti come il Quercus suber
Il tutto in un gioco di prospettive, quinte vegetali e ricercati dettagli architettonici....
E dopo questo excursus ricco di curiosità, siamo pronti per addentrarci nel percorso alchemico vero e proprio, iniziando dal giardino nero, primo stadio di crescita e conoscenza, dove fanno da padrone gli Aeonium e la pietra lavica...
e dove la vasca quadrata di acqua nerissima e ferma si nasconde tra i Morus e le siepi di Carpinus (entrambi nigra ovviamente!)
si passa quindi al secondo stadio, rappresentato dal giardino bianco, dominato invece dai percorsi di marmo e ghiaia bianchi
tra cespugli di Miscanthus sinensis variegato e candide Rose Iceberg
e dove l'acqua in una vasca questa volta circolare è in movimento
Ultimo stadio, ovvero quello della perfezione, il giardino rosso ci accoglie con pergole di rose rampicanti rosse, melograni e salvie...
....e l'ultima vasca: a forma di stella a 6 punte, simbolo della pietra filosofale, pullulante di pesciolini (ma non vi dico il loro colore!!)
Il proprietario, nonchè committente illuminato, del giardino che ci ha accolto all'ingresso ci ha svelato che "Le stanze del giardino andrebbero percorse in solitudine, per poter percepire le diverse sensazioni che tramettono".
Io non ero sola ma vi assicuro che di alchimia ne ho sentita parecchia, e non solo per la pioggia!
Questa località non solo è un vero gioiello perfettamente conservato (ma in questo i francesi sono maestri e se ne trovano in ogni dove!) ma custodisce uno dei luoghi piu' esoterici della Francia: il giardino dell'Alchimista (e il nome è già tutto un programma!).
Un giardino molto diverso da quello visto il giorno prima, molto meno "appariscente" se vogliamo, ma non meno affascinante e suggestivo! La sua peculiarità sta nella storia che esso racconta, o meglio nella simbologia che alchemica che racchiudono i suoi elementi, siano essi architettonici che vegetali.
Attraverso un percorso che si snoda in tre giardini-stanze (Bianco, Nero e Rosso), fiori, piante, fontane, pietre e sentieri rappresentato simbolicamente il cammino degli alchimisti medievali alla ricerca della pietra filosofale.
Si inizia con una collezione di piante ritenute magiche dagli antichi Provenzali...
...comprendente erbacee perenni come l'Alchemilla mollis
....arbusti come la Lavanda e il lavandino
...fino agli alberi piu' imponenti come il Quercus suber
Il tutto in un gioco di prospettive, quinte vegetali e ricercati dettagli architettonici....
E dopo questo excursus ricco di curiosità, siamo pronti per addentrarci nel percorso alchemico vero e proprio, iniziando dal giardino nero, primo stadio di crescita e conoscenza, dove fanno da padrone gli Aeonium e la pietra lavica...
e dove la vasca quadrata di acqua nerissima e ferma si nasconde tra i Morus e le siepi di Carpinus (entrambi nigra ovviamente!)
si passa quindi al secondo stadio, rappresentato dal giardino bianco, dominato invece dai percorsi di marmo e ghiaia bianchi
tra cespugli di Miscanthus sinensis variegato e candide Rose Iceberg
e dove l'acqua in una vasca questa volta circolare è in movimento
Ultimo stadio, ovvero quello della perfezione, il giardino rosso ci accoglie con pergole di rose rampicanti rosse, melograni e salvie...
....e l'ultima vasca: a forma di stella a 6 punte, simbolo della pietra filosofale, pullulante di pesciolini (ma non vi dico il loro colore!!)
Il proprietario, nonchè committente illuminato, del giardino che ci ha accolto all'ingresso ci ha svelato che "Le stanze del giardino andrebbero percorse in solitudine, per poter percepire le diverse sensazioni che tramettono".
Io non ero sola ma vi assicuro che di alchimia ne ho sentita parecchia, e non solo per la pioggia!
Ringraziano per il messaggio OmbradiOmbra
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28/06/2013 13:58
- anemonenemorosa
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Il mio viaggio francese atto I: il Priorato di Salagon #26081
Il giardino Val Joanis è davvero meraviglioso; i sostegni in bambù e la verticalità degli arbusti a forme geometriche danno movimento e struttura, adoro questo tipo di giardinaggio formale e insieme informale...
... certo che c'è da imparare; arbusti a forme geometriche in molti piccoli giardini privati o condominiali sono 'abusati' per creare un senso di pulizia e ordine, ma avulsi dal resto dello spazio. Un arbusto colonnare qua e una palla là, il tutto senza minima attenzione all'insieme.
Questo invece è d'ispirazione...
Grazie Verdenevada
... certo che c'è da imparare; arbusti a forme geometriche in molti piccoli giardini privati o condominiali sono 'abusati' per creare un senso di pulizia e ordine, ma avulsi dal resto dello spazio. Un arbusto colonnare qua e una palla là, il tutto senza minima attenzione all'insieme.
Questo invece è d'ispirazione...
Grazie Verdenevada
Taci. Su le soglie
del bosco non odo
parole che dici
umane; ma odo
parole più nuove
che parlano gocciole e foglie
lontane.
del bosco non odo
parole che dici
umane; ma odo
parole più nuove
che parlano gocciole e foglie
lontane.
Ringraziano per il messaggio Verdenevada, OmbradiOmbra
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