Sono piante che ovunque nella mia città (Piacenza) vedo crescere nelle fessure dei marciapiedi, tra i binari del treno, in spazi dove nessuno ha cura di nulla.
Sono piante che si sono adattate benissimo al nostro ambiente urbano, e non se ne può negare l'inevitabilità nel cambiamento ecologico. Io sono piuttosto ignorante in materia e lungi da me un approccio semplicistico, date le mie magre conoscenze. Per oggi vorrei solo essere parte della soluzione ove ce ne fosse necessità e non parte del problema.
L'ailanto, come la robinia comune (Robinia pseudoacacia), ha radici laterali da cui spuntano nuovi germogli; anche un pezzo di un solo centimetro può emettere germogli e da lì nascere un nuovo impianto indipendente. E' conosciuto per danni che provoca a tubazioni e fognature. Quindi a una mia amica che tenta inutilmente ogni anno di estirparli perché ne ha il giardino continuamente infestato (l'ailanto aihmé cresce anche se meno di sovente in mezzo alle siepi di lauro o sui confini dei nostri giardini o...) data la presenza nelle vicinanze di esemplari maturi e altissimi, sentenzio «Ardua impresa»....
In più magari succede di confondere le nuove piantine con quelli che in realtà sono succhioni di una pianta madre, collegati ad una pre-esistente radice laterale (le radici possono estendersi in lunghezza per 15 metri o più - DiTomaso e Healy 2007), e sarebbe impossibile rimuoverle in modo efficace.
Vi dirò di più: gli studiosi, affermano che 'Il controllo manuale/ meccanico dell'Ailanthus dovrebbe essere evitato al fine di prevenirne la proliferazione'. Il che è facilmente comprensibile date le precedenti premesse.
Il fuoco (esistono bruciatori a gas da usare come erbicidi) e la rimozione dei soli germogli per evitarne la fotosintesi (simulando un erbivoro ruminante ;-)) può indebolire le radici, tuttavia nessuno dei metodi si rivela essere una soluzione a lungo termine alla germinazione continua.
Questa pianta infine ha un alto grado di tolleranza all'ombra, aumentando così la propria competitività su altre specie di piante.
Gemme e germogli che spuntano dalle radici della Robinia pseudoacacia, immagine di William J. Beal
In più, una curiosità: l'ailanto produce sostanze allelopatiche che inibiscono la crescita di altre piante vicine (come l'albero di noce).
Quindi che fare contro i 'figli' dell'albero che non solo è 'così altro da raggiungere il cielo' (vedi etimologia, spesso chiamato albero del paradiso), ma così forte da ancorarsi per metri e metri alla terra, aggiungo io, se il nostro spazio verde ne è invaso? Io sono contraria all'uso di prodotti chimici d’emblée... ebbene non ho trovato altra soluzione. La cosa migliore è darlo con un pennello e guanti, però, o con un tampone di spugna, evitando che vada alla deriva (inevitabile con qualsiasi altro metodo, con cui sono poi d'obbligo occhiali, guanti, tuta e maschera a filtri).
Studi americani (Patrick L. Burch e Shepard M. Zedaker) hanno rilevato quindi che vi sono risultati ottimi se si usano i seguenti principi chimici diserbanti sistemici:
Picloram e Triclopir (esempi di prodotti in commercio in Italia: TORDON 22K ® e GARLON ®).
Attenzione! Da dare con estrema cautela, i prodotti ovviamente non sono selettivi, sono altamente fitotossici per colture arboree ed erbacee in genere, evitare i trattamenti in giornate ventose e porre attenzione ad eventuali colture limitrofe evitando che vengano colpite.
Questi diserbanti dati in successione e ripetutamente nell'arco della bella stagione (da maggio a settembre) devono essere applicati alle foglie e agli steli verdi, tra cui germogli e polloni, fino a che questi siano completamente bagnati, ma non fino al punto di deflusso della miscela. Sei settimane dopo il trattamento si hanno i primi duraturi risultati.
Questo è l'unico metodo efficace di controllo e dev'essere il preferito perché uccide i piccoli alberi 'fuori' e impedisce anche il rispuntarne, in quanto uccide le radici, sotto. In caso di grandi esemplari dovete chiamare un tecnico del verde perché faccia iniezioni di queste sostanze (sono stati testati anche altri principi attivi diserbanti come l'Imazapyr o il Glyphosate -glifosate-, tuttavia non sono così efficaci) direttamente nella corteccia alla base.
Commenti
Per quanto riguarda la storia dell’Ailanto puoi leggere su wikipedia https://it.wikipedia.org/wiki/Ailanthus_altissima
L'albero nei luoghi originari è una fonte di legname, principalmente, e le foglie servono come foraggio per Samia cynthia, da cui si produce un tipo di seta.
E’ scientificamente dimostrato che la corteccia e le foglie di Ailanthus altissima contengono quali principali costituenti chimici alcaloidi, triterpeni e flavonoidi . È stato completamente verificato che tali composti hanno molte attività biologiche, come antitumorali, e attività antibatteriche. Molte attenzioni sono state profuse per l'identificazione e la purificazione di composti attivi da Ailanthus altissima.
Ma per ora I maggiori dati ottenuti suggeriscono un possibile uso degli estratti delle radici, dei suoi principi attivi naturali, come erbicidi, non in medicina moderna (per questo l’ailanto riesce a espandersi e a colonizzare aree così facilmente).
Forse è ancora una volta più facile produrre medicinali di sintesi piuttosto che usufruire di ciò che già esiste in natura.
Fiori, foglie e corteccia sono usati da millenni nella medicina tradizionale cinese, ma tali usi sono ritenuti con fondamenta scientifiche insufficienti
Che precauzioni devo prendere?
In oltre ho due gatti che sono i veri padroni del giardino, possono sentirsi male se si avvicinano agli alberi di alianto dopo che ho dato il diserbante?
Sono molto preoccupata, anche perchè non troppo distante ho l'orto (a 5-6 metri diciamo), conviene buttare tutto l'orto per quest'anno se do il diserbante?
Perdonate l'infinità di domande, spero che saprete rispondere almeno ad alcune